Il blog dall'animo punk

Ho provato a tendere la mano mentre scivolavi nel vuoto.

Notte del 24 dicembre — c’è qualcosa che non va. I bimbi nelle fabbriche del terzo mondo sono contenti, perché quest’anno non hanno dovuto lavorare. Babbo Natale ha subito un ammutinamento.

Ogni giorno vivo lo stesso incubo: migliaia di morti viventi si aggirano, composti, per la strada in giacca e cravatta.

Il toro lavorava sottopagato in un supermercato di provincia.

Ci piaceva chiamarlo così perché era un po’ tozzo e sgraziato. […]

La nebbia notturna del polesine diventa lo specchio dell’anima. Un momento per vedersi dentro, notare ciò che ci ha abbandonato e ciò che ci è rimasto.

Michael è morto. Ha deciso di farla finita.

Il punk prese da me tutta la rabbia di cui fossi capace. E ne creò qualcosa di più.

Unghie corte e corse contro il tempo

Di nuovo giugno, sento il richiamo della Bassa, non posso rimandare. Di nuovo in mezzo al nulla, all’origine di tutto.

Maledette scorciatoie — ti danno qualcosa — si riprendono tutto.