Quando Va Bene, Quando Va Male
Due di notte nella bassa, non riesco a dormire. Su un’idrovora in mezzo al nulla, mi ritrovo a scrivere queste parole.
Troppa rabbia dentro di me, e scrivere è l’unico modo che trovo di sfogarla in questo mondo di merda.
Attorno a me solo l’oscurità e la nebbia nella solitudine dei campi. Ancora una volta a riflettere sui miei insuccessi, ma ora sto dando la colpa a tutto ciò che mi circonda. Non è corretto, lo so. Per troppo tempo mi sono addosssato colpe e responsabilità; e ora, come per via di un meccanismo di compensazione, do la colpa a tutto il resto.
Almeno superficialmente. In cuor mio so che ho le mie colpe. Ed è il motivo per cui sono qui, a scrivere al lume di un accendino, unica fonte di luce in questa notte. A far chiarezza su ciò che non va in me e ciò che non va al di fuori di me. A riordinare pensieri confusi nel fango indistinto dell’odio.
Gli unici che riescono a farmi compagnia in questo momento sono le Pornoriviste: “quando va bene pensalo bene, ma bene ma… Quando va male pensalo male ma male ma…”
Oggi non va affatto bene. Posso solo pernsarla male. Perché è l’unica cosa che mi è possibile fare. Non avrei potuto lasciare tutto uguale: sarebbe stata un’alternativa ben peggiore. Stanotte l’ho pensata male. Questo mi ha portato qui. A dissipare un po’ di quest’odio. A migliorare. Sono andato dove mi portava l’istinto. E per certi versi,
non l’ho pensata affatto.
Ispirato dal brano
Tutto uguale delle Pornoriviste