Ho sparato allo sceriffo ma non è morto
Finché un giorno non me ne accorsi — mentre gli andava in fiamme il viso e tutto ciò che lo circondava — la pelle del volto, lacera, s’affondava nel teschio — lasciandone intravedere la forma — due occhi malvagi — di chi ama la sofferenza — una diabolica risata vibrava fino a me — iniziò a camminare nella mia direzione — lento quanto inesorabile — e allora fuggì a cavallo — non credendo a quel che avevo visto.
Io fuorilegge, mi dava continuamente la caccia — chi conoscevo era morto — non riuscivo a finirlo mai — un colpo di pistola alla spalla — lui la raddrizzò e fece finta di nulla — puntandomi addosso la sua — una volta legai al cappio il suo collo — lo trascinai e appesi a un albero, per poi trottare in cima alla collina — voltandomi lo vedetti immobile per qualche istante fino a che non si riprese — ritorse una delle mani legate e slacciò i nodi — pur avendo il distintivo non aveva nessuna pietà — per i criminali così come per i giusti — sparava al petto o alle spalle, non importa — a chiunque gli si mettesse di mezzo — fece fuori il bandito Corti accoltellandolo in maniere tremende — i suoi pari non si fecero più vedere in città — gli stessi abitanti ci stavano alla larga — qualcuno abbandonò la casa per un altro Stato — Bartolomei si ritrovò un proiettile nel cuore mentre passeggiava — aveva osato lamentarsi di lui durante un consiglio.
Provai a farlo saltare in aria con la dinamite in un’imboscata — ma non era abbastanza vicina — l’onda d’urto lo scaraventò a terra — con schegge che gli segnavano il petto per intero — il tempo di rialzarsi con quella stramaledetta, inquietante calma — e si guardò attorno — cercando d’incrociare il mio sguardo — durante uno scontro piantai un forcone dritto allo stomaco — e mentre mi levavo tre delle sue unghie dal braccio — lui si era alzato e tolto la forca con un ghigno.
Ma quella volta, provai qualcosa di diverso — petrolio sparso per un intero fienile — ci attirai il bastardo in trappola e appiccai il fuoco — in quel momento scoprii cosa si celava sotto quella maschera — un maledetto non morto — incapace di comprendere la vita così come la morte — in cui bruciava un’inestinguibile sete di sangue.
Ispirato da
Speak No Evil di Mad sin